martedì 29 ottobre 2013

BENI PROGETTATI PER ROMPERSI: L' OBSOLESCENZA PROGRAMMATA

Vi è mai capitato che un elettrodomestico o un televisore o un cellulare si siano rotti  improvvisamente proprio alla scadenza della loro garanzia? Sfortunata coincidenza? Purtroppo no, in quanto è ormai accertato che le aziende producano beni destinati a durare poco più del periodo di garanzia, al fine di spingere l'acquirente a comprare il modello successivo.

Recentemente due ricercatori tedeschi, Stefan Schridde e Christian Kreis, hanno svolto una ricerca i cui risultati sono stati davvero sorprendenti. Gli scienziati sono partiti dallo studio di sospetti casi di obsolescenza anticipata, dimostrando che la stessa non sia casuale, ma pianificata dalle ditte produttrici al fine di incrementare i profitti. 
Lo studio ha inoltre dimostrato come i prodotti siano spesso creati in modo tale che la sostituzione del pezzo difettoso sia difficile o troppo costosa, tanto da indurre il consumatore ad acquistare il nuovo prodotto. 
Tale fenomeno è in realtà noto sin dagli inizi del secolo, quando improvvisamente le lampadine iniziarono ad avere vita più breve e le calze di nylon a rompersi più facilmente. Ma è solo negli ultimi anni che l'obsolescenza anticipata sta assumendo dimensioni davvero preoccupanti, con conseguenze devastanti sia per il portafoglio dei consumatori, che per l'ambiente, in quanto comportano uno spreco inutile di materie prime e risorse e generano un'enorme quantità di rifiuti.

Purtroppo non è ancora intervenuta alcuna legge e le aziende continuano a produrre beni la cui vita media è sempre più ridotta (si consideri che fino a trent'anni fa un elettrodomestico durava circa dieci volte di più rispetto ad oggi). E tale circostanza ha favorito il proliferare di nuove tecniche di guadagno per le aziende, come la cosiddetta "estensione della garanzia", che dietro un'apparente convenienza nasconde spesso grandi insidie, in quanto copre solamente alcuni tipi di difetti ad un costo eccessivo. 

Sarebbe a questo punto auspicabile una modifica della normative vigente, che commisuri la  garanzia obbligatoria all'effettiva aspettativa di vita dei prodotti.

venerdì 11 ottobre 2013

FURTO D’IDENTITA’

Il furto d’identità, o uso improprio di un’identità, è un crimine punito dal nostro ordinamento. Ai sensi dell’art. 494 del codice penale, intitolato Sostituzione di persona  - “Chiunque al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all'altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici è punito se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino a un anno.”


Il reato è una forma di truffa perpetrata da un soggetto che finge di essere un’altra persona (vivente o anche defunta), di cui utilizza illegittimamente i dati personali, al fine di ottenere dei benefici economici.
Le conseguenze del reato per la vittima possono essere tante e anche gravi. I “ladri d’identità” riescono a realizzare frodi più o meno importanti, si segnalano alcuni esempi concreti: apertura di sim card con cui porre in essere truffe telefoniche, acquisto di automobili o altra merce mediante finanziamenti, ma la fantasia dei delinquenti, purtroppo, è molto fervida …
Nella maggioranza dei casi l’esistenza del crimine viene scoperta soltanto quando la vittima riceve richieste di pagamento per acquisti che non ha mai realizzato.
In considerazione della imprevedibilità delle conseguenze, chi subisce un furto di questo tipo farebbe bene in primo luogo a rivolgersi ad un legale e contemporaneamente verificare che non ci siano state illegittime infiltrazioni nei conti bancari e telefonici.
Le modalità con cui i malviventi entrano in possesso dei dati personali sono svariate, si va dal furto materiale del portafoglio, alla captazione dei dati registrati in siti internet, al rovistare nell’immondizia, all’intercettazione di una ricevuta bancomat o di altro tipo da cui risulti il proprio account number, ecc…

E’ fondamentale, pertanto, evitare il più possibile la circolazione superflua dei propri dati, per esempio mantenendo un alto livello di protezione sul pc, scegliendo con cura i siti, distruggendo i documenti che riportano informazioni sensibili.

martedì 1 ottobre 2013

IVA: UN AUMENTO ANNUNCIATO

Oggi è entrato in vigore il tanto temuto ma inevitabile aumento dell'IVA (imposta sul valore aggiunto di beni e servizi) dal 21% al 22%. 
Tale aumento si rifletterà automaticamente sui prezzi del 70% dei prodotti, primo tra tutti il carburante, che aumenterà di 1,5 centesimi al litro per la benzina, 1,4 per il diesel e 0,7 per il Gpl. 
Ma non sarà solo il carburante ad aumentare, perché l'iva colpirà molteplici settori, come l'abbigliamento, le calzature, le automobili, i gioielli, l'arredamento, la tecnologia e i servizi dei professionisti (compresi parrucchieri e manutentori), che potrebbero decidere di ritoccare le proprie tariffe.
Solamente i beni di prima necessità non verranno toccati dall'aumento. Si parla soprattutto del settore alimentare, dove prodotti come pane, pasta farina e latte manterranno l'iva al 4%, mentre su altri prodotti, come carne, cereali, pesce e surgelati si continuerà ad applicare l'aliquota del 10%. Ma, anche in questi casi, bisogna tener conto del fatto che il rincaro del carburante per il trasporto di tali prodotti potrebbe comunque riverberarsi sul prezzo finale praticato al consumatore.
Diverse sono le stime sul costo concreto che tale aumento comporterà per le famiglie: si va da un minimo di 129 euro a famiglia fino ad un massimo di 349 euro. 
Un altro duro colpo alle tasche degli italiani, che causerà un inevitabile calo dei consumi, con conseguenze negative sia sull'economia del paese che sul fronte occupazionale.